SU G+ NON SI PARLA DI INTERIORITÀ!
In G+ (come del resto nell'intero
web) le parole chiave della comunicazione sono quelle corrispondenti
alle 6 lezioni americane di Italo Calvino: leggerezza, rapidità,
esattezza, visibilità, molteplicità, consistenza. Questi preziosi
insegnamenti mediatici vengono di solito usati per disquisire di
argomenti mondani (politica, tecnologia,ecc.) a discapito, tristemente,
della ormai da troppo a lungo trascurata sfera dell'interiorità, vero
grande tabù della società consumistica GLOBALE (ad eccezione di quei
pochi Paesi che per tradizione culturale sanno ancora oggi dare il
giusto valore a ciò che non è tangibile, nè tantomeno
estimabile).Ognuno di noi, pur DECIDENDO di occuparsi dei soli affari
esterni facendosi beffa dell'astratto, che lo voglia o no risulta di
fatto costituito anche da una componente "immateriale", che presto o
tardi reclamerà la sua parte di importanza tanto più alacremente quanto
più a lungo le sia stata negata. Non mi curo quindi del fatto che
parlare di interiorità in G+ sia impopolare o disdicevole: qualcuno deve
pur iniziare a farlo, se si vuole in effetti arrivare a definirlo a
buon titolo "mezzo mediatico futuristico", perché se in esso regnano gli
stessi tabù della società in cui viviamo, allora non può fare di meglio
che diventarne un clone, senza arrecarle alcun giovamento decisivo e
anzi rafforzandone i punti deboli e le piaghe da cui già da tempo
immemore risulta afflitta: mi riferisco ad esempio alle guerre (da
quelle in famiglia a quelle internazionali), per non parlare delle
inaccettabilmente esagerate differenze economiche tra i vari individui
(dato di fatto e paradosso della crisi economica mondiale che proprio in
questo periodo stiamo dolorosamente attraversando).
"Tutto è
iniziato con il crollo della Lehmann Brothers ", anzi, no, "è tutta
colpa della manipolazione mediatica", "no!: il problema è che il libero
arbitrio ha un difetto di fabbrica! O_O ": io non so chi abbia le
risposte alle grandi domande, ma di certo, quali che siano i veri eventi
alla base dei problemi più importanti, ogni cambiamento inizia da e
prosegue grazie a ognuno di noi: è quindi IN NOI (oltre che negli accadimenti
del mondo esterno) che va individuata la radice di questi problemi, è
IN NOI che deve avvenire quindi un cambiamento affinchè la situazione
migliori!; non c'è nulla di insano nè infantile nel fare propria la
consapevolezza di poter essere coprotagonisti di un mondo migliore
("stay hungry, stay foolish" ha detto qualcuno), così come nulla
di male è insito nel condurre una vita agiata se si capisce che tutti ne
hanno almeno in parte diritto e soprattutto che si può essere
soddisfatti e appagati anche con pochi averi materiali qualora si sia
ricchi dentro; non tutti però sembrano averlo capito, anzi, pochissimi
ci credono davvero.
È dunque tempo di prendere provvedimenti per provare a trovare un equilibrio consapevole
tra il dentro e il fuori; un suggerimento potrebbe consistere nel
sottrarre tempo alla spasmodica rincorsa all'accumulo di ricchezze e
potere/rilievo sociale (che inevitabilmente conducono alle piaghe già
citate), a favore di un'attenta riflessione e di una sana autocritica
del proprio operato quotidiano!
Siamo corpo e spirito: scegliere
l'uno e rinchiudere l'altro in una scatola significa vivere a metà, con
tutte le conseguenze del caso, perchè l'interiorità sa essere Fenice: la
si può uccidere, ma prima o poi risorge...e anche parecchio incazzata.
commento di Jacopo Monti trovato su g+
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lunedì 2 luglio 2012
SU G+ NON SI PARLA DI INTERIORITÀ!
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