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martedì 3 gennaio 2012

Una Top Ten dei marketing moments 2011

Una Top Ten dei marketing moments 2011

Eventi, campagne, trend: i momenti indimenticabili del 2011 per chi fa marketing.

Cari Ninja, ci siamo anche stavolta: è il momento di ordinare in classifica i momenti più rilevanti che il marketing ci ha regalato nel 2011. Per che cosa lo dovremo ricordare?

Gli sviluppi di Angry Birds

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Più volte in queste pagine abbiamo lodato l’ormai celeberrimo gioco per la sua visione crossmediale a lungo termine. E nel 2011 Rovio ha mantenuto la promessa facendo sì che il brand divenisse il franchise che merita di essere. Libri (persino di ricette), peluche, accessori hi tech, merchandising infinito, giochi da tavola, l’apertura del primo negozio fisico in Finlandia. Per non parlare dell’alleanza strategica con 20th Century Fox per il lancio del film Rio: con l’applicazione Angry Birds RIO si fondono entertainment e mobile marketing. Da tenere d’occhio nel 2012: è un brand indie e pioniere e finora non ha mai smentito la sua natura.

Tesco Subway – Virtual Store

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Questa pluri-premiata campagna porta con sè il seme di una possibile rivoluzione: la vendita di prodotti slegata dal concetto di spazio fisico così come l’abbiamo conosciuto finora (supermercati, outlet, etc.). Basta una superficie verticale, un visual e tanti QR code quanti sono i prodotti offerti. Chi sarà il primo ad ampliare il concept e sfruttarlo su larga scala nel 2012?

I 125 anni di Coca Cola

In un anno durissimo per i consumi, a maggio Coca Cola ha celebrato il suo 125esimo compleanno. Un brand storico riesce a non far sentire il peso dei suoi anni, continuando a posizionarsi sui valori della felicità e della gioia di vivere. Qui vi abbiamo parlato delle nuove strategie e dei nuovi obiettivi del brand, accompagnati dagli spot vintage più belli!

Nike MAG: Back For the Future

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Semplicemente, la campagna teaser + virale più longeva della storia. Le scarpe che si allacciano da sole indossate da Marty McFly nella saga Ritorno al Futuro sono state finalmente realizzate da Nike e messe all’asta a partire da settembre 2011. Un successo strepitoso in termini di buzz e di vendite, per non parlare della risonanza benefica della campagna, che ha devoluto il ricavato alla Michael J. Fox Foundation per la lotto al morbo di Parkinson. Qui trovate trailer e video collegati.

Pepsi abbandona il Super Bowl

Per la prima volta nella storia del suo coinvolgimento da inserzionista del Super Bowl, Pepsi ha annunciato a sorpresa che avrebbe rinunciato alla presenza fissa tra gli spot più guardati dall’industry e dal pubblico americano. Il budget è stato riallocato nei digital media e nel progetto di crowdsourcing Pepsi Refresh Project. Un momento importante che ha donato una visibilità ed una consapevolezza senza precedenti al tema del digital ed alle sue capacità di brand building.

Il lancio di Google+

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A partire da fine giugno, Big G ha fatto il suo ingresso nel panorama social. Con una prima fase di testing solo su invito, il brand ha sicuramente stimolato la curiosità degli opinion leader e dei social media addicted, più che pronti ad esplorare le proprie Cerchie. A fine settembre, poco dopo l’apertura totale del sito, si arriva a quota 50 milioni di utenti iscritti. Google+ ha sicuramente polarizzato il dibattito, permettendo nuove riflessioni sui concetti di privacy, condivisione ed identità digitale beyond-Facebook, una volta tanto. Resta da vedere il tipo di successo ed impatto realmente raggiunto e quello ancora da raggiungere (dati i tentativi non andati a buon fine di Google Buzz e Google Wave) sia B2C che B2B.

Volkswagen The Force

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Un inno alla potenza della pubblicità fatta per bene. Uno spot pensato per il Super Bowl viene svelato in anticipo, guadagnando quanta più audience possibile grazie al buzz concentrato sulle sue grandi qualità creative. Ad oggi, The Force ha quasi 48 milioni di visualizzazioni su Youtube. Cifre e strategie di media release da far girare la testa a chiunque sia ancora ossessivamente concentrato sul prime time televisivo. E, per inciso, una bella lezione creativa a chi non ha fatto altro che macinare spot automobilistici identici a sè stessi e gli uni tra gli altri per anni. Qui, la sua analisi.

Social media e real life

Nel 2011 i social media hanno definitivamente fatto sentire la loro influenza per quanto riguarda fatti di cronaca, avvenimenti di attualità, fenomeni di costume e movimenti politico-sociali. Un calendario costellato di eventi si è visto sdoppiare: da un lato, il progredire della storia; dall’altro, un flusso di conversazioni condivise online simultaneamente al progredire di essa. E’ impressionante ricordare quanti e quali eventi abbiano avuto nel 2011 un risvolto social o anzi debbano proprio ai social media il loro sviluppo. In ordine sparso: l’uragano Irene col suo account Twitter, il terremoto in Giappone e Google Crisis Response, il Royal Wedding, i London Riots (proudly sponsored, si fa per dire, da Blackberry), la cattura di Bin Laden e l’immagine della Situation Room rimbalzata e parodizzata ovunque online, il cambiamento sociale proposto dai social media per Occupy Wall Street (e le sue varianti globali), lo scandalo News Corp seguito live da Reuters. Quale la rilevanza dal punto di vista del marketing? I social media rendono il mondo una piattaforma aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7. L’imperativo dell’hic et nunc stravolge le nostre modalità di fruizione di contenuti informativi e culturali – è stato evidente nel 2011. Eppure, in termini di branding e di marketing sembra che le imprese non abbiano ancora colto in pieno la vera enorme opportunità offerta dai social media: la facilità e la velocità con la quale riescono a fissare immagini ed icone nella nostra coscienza, facendo riverberare in maniera coerente un immaginario globale infinitamente condiviso. Il bacio di Vancouver è un meme divenuto globale in poche ore; spero che nel 2012 i brand riescano ad “imbrigliare” questo potere per diffondere messaggi che possano migliorare il mondo, la società, l’uomo.

L’abolizione dei confini creativi

Per la prima volta nella sua storia, il Festival di Cannes cambia nome; non più solo advertising, ma creatività a tutto tondo – si passa dai Cannes Lions International Advertising Festival a Cannes Lions International Festival of Creativity. E la modifica la si avverte subito guardando le modalità di iscrizione delle campagne alle varie categorie dei premi. E’ sempre più difficile distinguere l’outdoor dal digital, cyber dai promo e così via. Segno dei tempi: la creatività è pervasiva, le idee vincenti travalicano i confini, siano essi di mezzi o di competenze. Qui, qui e qui le analisi delle prime tre giornate del Festival per lo speciale sponsorizzato da Getty Images; qui l’emozionante storia della vittoria italiana, qui le slide più belle estrapolate da seminari e workshop, qui l’analisi conclusiva!

Steve Jobs

Il 5 ottobre 2011 ha segnato la scomparsa di un’icona dei nostri tempi. Diciamocelo, i figli dei nerd di oggi si sentiranno dire almeno una volta nella loro vita “ai miei tempi, Apple era guidata da un grande uomo”. Un uomo grande che ci ha dimostrato con i fatti cosa significhi lavorare con passione e dedicarsi ad una visione. A tal punto da sapere prima di chiunque cosa le persone desiderino. Le pagine Ninja gli hanno reso diversi omaggi: citazioni sul business e sulla vita, i tributi ideati dai designer e dalle agenzie creative di tutto il mondo, una minibiografia, i suoi insegnamenti di marketing e una gallery dei 10 spot Apple più belli di tutti i tempi. Quel che traspare dalla sua vita è la perfetta ed equilibrata fusione tra vita personale e vita lavorativa: cos’è l’una senza l’euforia dell’altra?
“I don’t think of my life as a career. I do stuff. I respond to stuff. That’s not a career — it’s a life!” – Non vedo la mia vita sotto forma di carriera. Faccio delle cose. Reagisco alle cose. Questa non è una carriera – è una vita!
fonte: ninjamarketing.it

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