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mercoledì 29 febbraio 2012

Ottieni piu’ clienti con il Social Media Marketing

Ottieni piu’ clienti con il Social Media Marketing


social media 2 Ottieni piu clienti con il Social Media MarketingIn passato i social media venivano utilizzati dalle persone semplicemente per socializzare.  Sebbene ciò sia ancora valido, questi siti sociali si sono evoluti in strumenti di marketing molto efficienti. Continua a leggere per scoprire in che modo pubblicizzare la tua attività.
Non unire mai su Facebook le tue informazioni private e le informazioni riguardanti la tua attività. Sulla tua pagina professionale di Facebook non condividere foto personali o informazioni su a quali giochi di Facebook stai giocando. Dedica una pagina Facebook al tuo account professionale e registra la tua pagina privata sotto un nome di fantasia.
Scoprirai che interagendo con le community di questi siti puoi imparare molto. Le persone che appartengono a queste community sono importanti fonti di informazione. Impara tutto ciò che c’è da sapere sulle loro preferenze, opinioni e stili di vita in modo da conoscerli meglio.
Ricorda che essere presenti su un social media non riguarda solo la publicizzazione dei tuoi prodotti. Siccome sui social network le informazioni viaggiano in entrambi i sensi, puoi scoprire molto di più sulle persone con le quali stai cercando di intrattenere rapporti professionali. Sei anche in grado di farli interagire sia con la tua persona che con il tuo marchio. Ovviamente questo oltre ad essere un modo per pubblicizzare i tuoi prodotti è nello stesso tempo anche una preziosa risorsa di informazioni su dei potenziali clienti.
Gli sforzi da te fatti nell’utilizzare la strategia del Social Media marketing avranno più successo con l’uso giudizioso di questi consigli. Posiziona gli Ads (post pubblicitari) e le immagini in un posto immediatamente visibile dagli utenti del sito. La scelta di un posto sbagliato per i tuoi Ad limiterà le vendite e scoraggerà potenziali clienti dal cliccarli.
Pensa ad un prodotto omaggio da offrire sulla tua pagina professionale su Facebook. Per attirare in massa le persone sulla pagina della tua attività non c’è niente di meglio dei prodotti gratis. Devi solo pensare a qualcosa che sei in grado di offrire in grandi quantità e assicurati di fermare la promozione quando hai esaurito le scorte di quel prodotto.
Mentre cerchi di scoprire di più sui tuoi clienti, assicurati di chiedere quanto tempo al giorno passano sui social network. Se i risultati indicano che ai tuoi clienti piace passare più di un’ora al giorno sui social network allora crea una pagina o due sul tuo prodotto. Tuttavia se il tuo cliente base non passa molto tempo sui social media non usare questo tipo di pubblicità, concentrati su mezzi pubblicitari che li raggiungeranno più facilmente.
Gioca con una varietà di tecniche per trovare quella più di successo prima di lanciare ufficialmente un prodotto. In seguito fai degli altri test in altre sedi fino a quando non hai colto la tecnica giusta. Ciò previene che il tuo business e la sua immagine vengano rovinati attraverso scelte scadenti nell’uso dei contenuti nei social media.
Un buon metodo per fare in modo che la gente si interessi alla tua nicchia di mercato è quello di promuovere attraverso il social media marketing un forum di domande e risposte. Questo può aiutare i potenziali clienti a conoscere meglio il tuo marchio.  Data l’interattività di queste sessioni, esse possono dare un senso più personale della tua azienda e più rilevante agli occhi del visitatore.
Il social media marketing non gioverà molto ai tuoi affari se nessuno vuole leggere il tuo profilo o seguire la tua pagina. Prenditi del tempo per scrivere i contenuti e assicurati di averli corretti in modo che essi siano sia informativi che avvincenti. Prova ad includere titoli e sottotitoli in modo da catturare l’occhio del lettore.
Un ottimo metodo per includere i tuoi seguaci nei tuoi sforzi con i social media è quello di organizzare un concorso fotografico  affiliato con il tuo marchio. Specialmente se hai in programma di offrire un premio la gente si farà coinvolgere molto di più e affollerà il tuo sito per partecipare a qualsiasi concorso. Per esempio, con un concorso fotografico la voce si spargerà in aree molto più vaste del social media. Il risultato finale sarà un notevole aumento del traffico sul tuo sito.
I social network posso aiutarti a creare eccitazione attorno a ciò che accade. Permettono ai tuoi clienti di ricevere notifiche con mesi di anticipo in modo che essi possano scrivere l’evento sulle loro agende. Una volta che sei pronto a lanciare un nuovo prodotto o una nuova offerta, i tuoi utenti già saranno a conoscenza di tutti i dettagli e non vedranno l’ora.
È importante pensare che i social network sono più di un semplice “memo”. Siti come Facebook e Twitter non riguardano più solamente giochi e aggiornamenti superficiali. I social media ti permettono di espanderti fino a raggiungere un target di clientela maggiore.
Nella speranza che questo articolo ti abbia aiutato a capire le l’impatto che possono avere i social media, ci farebbe molto piacere poter entrare in contatto con te per pianificare insieme una strategia vincente sui social media. Scrivici una mail per avere un consulto gratuito e senza impegno.

fonte: socialmediamanager.it

mercoledì 22 febbraio 2012

5 modi per migliorare il Click-through rate nella SERP

Questo post è una libera traduzione dell’articolo “5 Ways to Improve Your Click-Through Rates“ di Evan Fishkin pubblicato su Inc.
Slingshot SEO  ha recentemente condotto uno studio approfondito per determinare il CTR medio ci si può aspettare per le pagine posizionate nelle prime 10 pagine della SERP di Google e Bing.
Click-through rate è il tasso utilizzato per misurare l’efficacia e le performance di una campagna pubblicitaria sul web. Tipicamente il CTR è calcolato dividendo il numero di visite a un sito web per il numero di ricerche per una specifica parola chiave:
CTR EXACT = (numero di visite) / (numero di ricerche)
Per quanto concerne Google: nello studio condotto da Slingshot SEO , il numero di visite è stato ottenuto da Google Analytics mentre il numero di ricerche su Google è stato ottenuto dallo strumento “parole chiave” di Google Adwords.
Per quanto riguarda Bing:Il numero di ricerche è stato ottenuto dallo strumento Bing Intelligenza Advertising ed ovviamente il numero di visite sempre da Google Analytics.
Per generare un modello accurato, Slingshot SEO ha analizzato il comportamento degli utenti, oltre 170.000 visitatori e di circa 624 non-branded keyword. Di queste, 324 sono state utilizzate nello studio Google e 300 nello studio Bing. Il set di campioni proveniva da una banca dati di oltre 10.000 keyword scelte sulla base di criteri rigorosi e su un posizionamento (ranking nella SERP) stabile nel tempo.
Di seguito è riportato un grafico che mostra i vari andamenti del CTR in base al posizionamento organico sia per Bing che per Google.

Solo Casi Reali, Niente Fuffa Dai Migliori Inserzionisti Italiani
I risultati ottenuti rispecchiano quello che potevamo aspettarci: su Google avremo in media un CTR più elevato a parità di posizionamento rispetto a Bing.
Avere un CTR più alto non vuol dire per forza, nel caso in analisi, un maggior numero di conversioni, ma solamente un numero maggiori di visitatori. Questo è già un buon inizio ma dopodichè si dovrà lavorare sulla persuasione e sulla grafica del proprio sito web per trasformare questi visitatori in clienti.
Quali sono i consigli che possiamo trarre da questa analisi per migliorare il CTR del nostro sito web?
1) Ottimizza il tuo sito lato SEOAlto Rankings = Alto CTR .I dati relativi al CTR in relazione alla posizione della SERP dimostrano ancora una volta l’importanza di ottimizzare lato SEO di un sito web. Con un CTR medio del 18,20 % per la posizione 1 e l’1,04 % per la posizione 10 possiamo notare come tale differenza risulti essere “pazzesca” e  potrà produrre, (ovviamente dipenderà dalle keyword e dal numero medio di ricerche mensili) il 1.650 % di traffico in più (e di conseguenza maggiori vendite e conversioni).
2) Domina Google! E’ una frase vecchia, risentita e risaputa ma sempre molto valida: domina Google e automaticamente aumenterai il CTR come dimostra lo studio condotto.
3)  Non ignorare gli Snippets. Gli Snippets (“frammenti”) sono ormai utilizzati dai principali motori di ricerca per fornire maggiori informazioni all’utente. .Gli snippets migliorano sensibilmente il CTR, per tale motivo è necessario utilizzare i microdati (microformati o RDF) per istruire i motori di ricerca.
Queste informazioni non incidono sull’aspetto dei contenuti nelle tue pagine ma consentono a Google di comprendere e presentare meglio le informazioni provenienti dalla tua pagina.
4) Migliora l’usabilità del tuo sito web: un sito web deve essere come una casa, accogliente e con tutto il necessario. E’ fondamentale far trovare al visitatore quello che cerca nel minor tempo possibile. Studiamo l’usabilità del nostro sito web e cerchiamo di capire con strumenti di eye tracking quali siano le possibili migliorie.
5) Ottimizza le tue landing page: se lo scopo del tuo sito web è vendere o comunque effettuare conversioni, è scontato ma fondamentale, ottimizzare le pagine o i banner che produrrano la conversione da visitatore a cliente. Non tralasciamo questo particolare.
In definitiva la ricerca mette in risalto un dato ovvio e noto direi da decenni.. .ma da non sottovalutare: migliore è il posizionamento nella serp, migliore sarà il nostro CTR: quindi avremo più visite al nostro sito web. Da qui in avanti saranno le nostre capacità di marketing e di persuasione che dovranno convincere il visitatore a trasformarsi in nostro cliente.

fonte: ninjamarketing.it

Comunicare sul web

Comunicare sul web

Contenuti web SEO ottimizzati: ecco come ottimizzare un contenuto

contenuti webI contenuti web, se ben ottimizzati in chiave SEO, costituiscono l’elemento fondamentale per posizionarsi in alto nelle SERP di Google. È una verità che qualsiasi web content editor ha più volte sperimentato personalmente.
Qui sotto, trovi una lista di dodici consigli su come progettare contenuti che abbiano un’eccellente ottimizzazione SEO. Mettere in pratica questi suggerimenti ti permetterà di ottenere notevoli benefici in termini di posizionamento su Google e, più in generale, su tutti i motori di ricerca.
Ed ecco i miei consigli su come creare contenuti web ben ottimizzati:

1. Ottimizza il contenuto per una sola keyword

Per ottenere buoni risultati nel posizionamento dei tuoi contenuti web, la cosa più efficace è ottimizzare ogni contenuto per una sola keyword. Questo perché, se scegli di ottimizzare un contenuto per più keyword, diventa complicato posizionarti in alto nelle SERP per tutte le keyword.
Quindi, ogni tuo contenuto web dovrebbe essere ottimizzato per una sola keyword, quella più rilevante per l’argomento trattato. Diamo a questa keyword il nome di keyword primaria.
Questa scelta di ottimizzazione non esclude che i contenuti web possano avere delle keyword secondarie, ma su queste ultime è bene non farsi troppe aspettative in termini di posizionamento. Saranno più che altro utili per chiarire il contesto del contenuto agli spider dei motori di ricerca.
Se hai invece ambizioni di posizionamento anche per le keyword secondarie, è meglio creare per esse dei contenuti web ottimizzati ad hoc.

2. Inserisci più volte la keyword primaria nel contenuto

Tranquillo: non ti parlerò di keyword density dei contenuti web.  :-)   È però indubbio che se ti stai dedicando all’ottimizzazione SEO di un contenuto, la keyword primaria dev’essere presente anche nel corpo del testo, almeno qualche volta.
Attenzione però a non esagerare: la presenza della keyword non dev’essere forzata, ma naturale. Che significa? Vuol dire che i tuoi contenuti web devono potersi leggere senza che l’utente si accorga che sono stati ottimizzati in chiave SEO. In altre parole: evita nel modo più assoluto qualsiasi tentazione di keyword stuffing.

3. Inserisci la keyword primaria nei titoli e nei sottotitoli

Per un’eccellente ottimizzazione SEO dei tuoi contenuti web, devi ovviamente ottimizzare il tag H1. Cioè: devi inserire la keyword primaria nel titolo H1. Analogamente, ottimizza i sottotitoli H2 e H3, se presenti, in modo che anch’essi contengano la contengano.

4. Metti la keyword primaria tra le prime parole del contenuto

La keyword primaria dev’essere una delle prime parole dei tuoi contenuti web. Questo per massimizzare l’effetto della keyword prominence.
Entro quante parole deve essere citata? C’è chi dice entro le prime 10. Altri dicono entro le prime 20-25 o addirittura entro le prime 100. Non saprei dire chi ha ragione. C’è però una certezza: prima la metti, più efficace sarà l’ottimizzazione SEO dei tuoi contenuti web.

5. Usa grassetto e corsivo per evidenziare la keyword primaria

Un altro modo per ottimizzare i tuoi contenuti web è quello di mettere in grassetto o in corsivo i concetti più importanti. Ovviamente, questo vale anche per la keyword primaria.
Attenzione però a non esagerare. Un uso troppo disinvolto del grassetto può rendere i contenuti web praticamente illeggibili. Lo stesso vale per il corsivo che, rispetto al grassetto, presenta l’inconveniente di essere poco leggibile a monitor.

6. Usa la keyword primaria come anchor text

Inserire link interni nei contenuti web di un sito è molto importante per il posizionamento. Cioè: più un sito linka tra di loro le pagine, più possibilità ha che i suoi contenuti si posizionino bene. Un esempio su tutti: Wikipedia. Quindi, sii abbondante con i link interni nel tuo sito.
Ma c’è di più. Il potere dei link è tale che questo effetto di ottimizzazione SEO si ha anche con i cosiddetti link in ingresso, cioè con i link che puntano a te da altri siti. Tra l’altro, essi sono importantissimi per aumentare la tua link popularity.
A questo punto, fa’ attenzione a come scegli l’anchor text dei tuoi link, sia di quelli interni che di quelli in ingresso. Come devi comportarti? Scegli come anchor text una porzione di contenuti web che contiene la keyword primaria.

7. Inserisci un’immagine ottimizzata

Inserire nei contenuti web un’immagine SEO ottimizzata giova moltissimo al posizionamento. Quindi, tenendo ben presente qual è la tua keyword primaria, ottimizza di conseguenza il nome dell’immagine, il suo alt text e il suo title. Ottimizza anche il peso dell’immagine: dev’essere più basso possibile, senza però nuocere alla qualità dell’immagine.
Per un’ottimizzazione ancor più efficace dell’immagine inserita nei tuoi contenuti web, fa’ attenzione alla porzione di contenuto che la circonda. Deve contenere la keyword primaria.

8. Scrivi contenuti web rilevanti per gli utenti

Cioè: scrivi contenuti di qualità. È fondamentale. Quando gli utenti di Google fanno una query e cliccano sul tuo risultato, arrivano alla corrispondente pagina del tuo sito. I contenuti web che ci trovano non devono deluderli: devono essere più rilevanti possibile rispetto alla query che hanno digitato.

9. Ottimizza il tag title

Il tag title è il fattore più importante dell’ottimizzazione SEO on-page. Può pertanto aiutare tantissimo il posizionamento dei tuoi contenuti web.
Per ottimizzarlo, la cosa più importante da fare è inserirci la keyowrd primaria. Ecco un link dove puoi trovare consigli utili per ottimizzare il tag title dei tuoi contenuti web.

10. Ottimizza il tag description

Anche il tag description può spingere su i tuoi contenuti web. Se scritto bene, può calamitare i clic degli utenti di Google e, di conseguenza, indurre questo motore di ricerca a catalogare i tuoi contenuti come molto rilevanti per le query digitate.
Anche qui: inserisci in esso la keyword primaria. Trovi altri utili suggerimenti seguendo questo link: come ottimizzare il tag description.

11. Ottimizza l’URL dei tuoi contenuti web

Si tratta di scrivere un URL che riassuma i contenuti web della pagina. Nell’URL dovrai inserire la keyword primaria per cui fai l’ottimizzazione.

12. Ottimizza il tag keywords

Oramai questo tag conta praticamente zero per il posizionamento dei contenuti web. Nonostante ciò, io continuo a curarne l’ottimizzazione.
Anche in questo caso, il consiglio è quello di inserire la keyword primaria in esso. Per saperne di più, segui questo link: come ottimizzare il tag keywords.

fonte: comunicaresulweb.altervista.org

lunedì 20 febbraio 2012

La nuova sfida del SEO per il 2012 sarà il social.

La nuova sfida del SEO per il 2012 sarà il social.

La nuova frontiera della SEO nel 2012 è rappresentata dall'utilizzo dei social media e del SMM (social media marketing), oltre all'interazione tra di loro per ottimizzare i risultati sui motori di ricerca.

Google ormai ha assunto un ruolo da protagonista e con google + (diretto antagonista di Facebook) ha dato vita a una vera e propria rivoluzione agli algoritmi di ranking, mutando risultati nelle serp, e lanciando la sfida a Bing (bing capta le informazioni da FB) in forte crescita.

SEO e Social Media sono diventati due aspetti fondamentali per una corretta strategia di web marketing atta a promuovere un sito web / blog aziendale, e a farne incrementare le visite, un mix strategico orientato a un nuovo futuro.

Social, o meglio SMM, e Seo devono guardare nella stessa direzione, implementando una relazione tra di loro, sarebbe insensato creare un buon sito, con buoni tag, e un ottima attività SEO, se lo stesso non sia presente tra i forum, commenti, e post dei social, da FB a G+, senza dimenticare Tw e LIN.

SEO e SMM orientate verso il web marketing o una più ampia visione del SEO, il SEM, nonché verso strategie di linkbuilding, guest blogging, commenti su blog e forum; anche in questo caso è bene considerare tutti gli aspetti del caso, sarebbe inutile produrre contenuti ottimizzati seo, e presente sui social, se gli stessi non genereranno in maniera naturale link da altri siti, blog e media sociali.

Un SMM che per chi ha fatto SEO ha sempre mostrato aspirazione, vista l’importanza di ottenere visibilità e accrescere la reputazione, e vista la potenza Social, intesa come azione di marketing virale

La rivoluzione in atto su Google, rivoluzione ormai diventata reatà, e in continua crescita, non potrà mai dividere il binomio SEM/SMM.

Oggi bisogna accettare questi rocamboleschi cambiamenti che ci vengono incontro e abbracciarli, altrimenti rischiamo di rimanere indietro.

Dott. Angelo Raffaele Mastropierro
Consulenza Seo e Web Marketing

Articolo scritto per il Sito di Sergio Gandrus consulente-seo.it

Marketing olistico

Come aumentare la visibilità: marketing olistico | Social Marketing..


Marketing olistico

strategia per un marketing olistico
Ultimamente le aziende stanno comprendendo che avere una presenza nei social network è diventata una scelta strategica per il proprio business. Quindi cosa fanno? Creano una pagina fan su Facebook ed attendono che le persone, per via di una specie di miracolo, inizino a fare clic su “mi piace”, cose che accade molto raramente.
Prima di affrontare il tema dell’articolo ovvero come far crescere una pagina fan, è necessario che si comprenda che avere molti fan non vuol dire che la pagina sia utile ai fini del proprio business.
Tempo fa avevo creato un gruppo su Facebook denominato “Quelli che… mi piacerebbe guadagnare di più!”, il mio intento era unire persone che condividessero idee di business. All’inizio cominciai a proporre temi, a condividere esperienze ed il gruppo non ci mise molto a raggiungere e superare i 1.000 partecipanti. Tuttavia ci mise anche poco a diventare un gruppo morto. Il motivo? Mancanza di contenuti ed attività che mettessero in relazione i partecipanti: tante persone ma nessuna relazione equivale a non avere nessuno.
L’esperienza mi fa dire che per promuovere un’attività sul web è necessario in primo luogo darle visibilità, ma non basta dire “esiste questa cosa”, è importante comprende in che modo quella pagina possa intercettare gli interessi e i bisogni dei potenziali clienti, magari dando loro delle soluzioni utili.
Prima di concentrasi su come far arrivare le persone, cosa che vedremo tra poco, è importante avere già chiara una strategia per trattenerli nella pagina e farli tornare più volte, cosa che spesso accade proponendo contenuti interessanti che facilitino il processo di condivisione spontanea.
Olistico, definizione:  viene dalle scienze cognitive, è lo studio (o approccio) di un fenomeno in modo globale, ovvero tenendo in considerazione quanti più aspetti contemporaneamente.

 

Concetto chiave: il potere non è più in mano alle aziende, ma ai consumatori

I consumatori non solo sono in grado di decidere quali prodotti acquistare, ma oggi hanno la possibilità di deciderne il prezzo, di scegliere quale canale usare per l’acquisto, dove acquistare quel prodotto o servizio ed a quale livello di personalizzazione. I tecnici parlano di reverse marketing dove il potere decisionale passa dai venditori agli acquirenti. Nel suo libro “Marketing management” (pag.17) Philip Kotler scrive: le imprese devono passare da una filosofia “produci-e-vendi” alla filosofia “ascolta-e-rispondi”, che si traduce nella capacità delle aziende di capire quali siano le esigenze del cliente, non solo, le aziende devono essere in grado di farlo in modo ottimale, minimizzando il tempo e le energie che lo stesso cliente deve impiegare per trovare ciò che cerca, ed è qui che entra in ballo il marketing olistico.

Definizione di una strategia di marketing

Vi ricordate quella famosa pubblicità che diceva: la potenza è nulla senza il controllo? Bene, parafrasando possiamo dire che il web marketing è nulla senza la strategia
Una buona strategia di web marketing deve tenere conto di questi aspetti:
  • obiettivi a medio e lungo termine;
  • target;
  • budget;
  • promozione e pubblicità;
  • monitoraggio;
Obiettivi realistici e possibili, prima di tutto. Quindi pianificarli secondo una serie di step a medio e lungo termine, in stratta sinergia tra il reparto di marketing ed il management aziendale. Per la definizione degli obiettivi è necessario che sia chiaro il target di riferimento, quindi è bene analizzare la concorrenza, il contesto socio-economico ed i bisogni dei clienti ai quali ci rivolgiamo (il target). Abbiamo l’obiettivo (cosa vogliamo ottenere), è stato definito il target (a chi ci rivolgiamo), ora è fondamentale stabilire i tempi
Stabilire degli obiettivi a breve, medio e lungo termine (tempi) ci permette di verificare se la nostra strategia di marketing sta dando i suoi frutti. Tutto ciò però non è possibile se non abbiamo stabilito fin dall’inizio un budget. Sapere quanti soldi abbiamo a disposizione ci dà il metro preciso di ciò che possiamo realmente fare. Non è difficile pensare ad un’ottimale campagna di marketing multicanale e poi ritrovarsi a non avere il budget per supportarla.
Obiettivi, target, tempi e budget. La base per costruire la nostra strategia di marketing è tutta qui. Possiamo passare ai prossimi due punti fondamentali: la promozione e la pubblicità.
La promozione ha a che fare anche con elementi interni come il sito. Molto spesso è obbligatorio un restyling, soprattutto per vecchi e stantii siti aziendali. È consigliabile pensare di affiancare al sito un blog aziendale che possa proporre contenuto sempre nuovo ed utile. Statistiche dicono che il 97% dei siti aziendali con più visite o sono un blog o hanno un blog integrato. Al sito/blog vanno poi affiancate politiche di SEO (Search Engine Optimization) e SEM (Search Engine Marketing), nonché le nuove opportunità di social marketing messe in campo dai Fecebook Insights (un’azienda davvero forte nel Social Business è Oversocial.it che al momento in cui scrivo sta lanciando un nuovo modello di business).
Il bello del Web Marketing, diversamente dal marketing tradizionale, è che tutto può essere tracciato in modo preciso. Posso sapere quanto un banner, un link o un article marketing ha prodotto in termini di traffico o conversioni. Il monitoraggio deve essere un’azione costante, perché permette di affinare la strategia stessa, eliminando ciò che funziona poco e puntando verso ciò che funziona meglio.

Decide i contenuti

In Internet ci sono due cose che funzionano molto bene: le cose divertenti e le cose utili. Se date un’occhiata a Youtube, potete vedere che i video più visti sono spesso quelli divertenti, seguiti poi da quelli utili. Se per la vostra azienda riuscite ad unire questi due aspetti, il successo mediatico è quasi certo. Un’azienda che ha saputo farlo è Blendtec con i suoi video “Will It Blend?” (vedi: un esempio di social marketing). 
Una cosa da non fare è parlare di sé con contenuti troppo promozionali. La chiave di volta è raccontare una storia che possa incuriosire oppure entusiasmare, che sappia commuovere oppure avere un aspetto sociale o etico, che sappia essere utile, fornire suggerimenti, trucchi, consigli. Il contenuto che proponete deve valere qualcosa per chi ne farà uso, che sia un articolo o un video o un podcast audio.

Multicanale ovvero olistico

Scendete in campo in modo strategico e su diversi canali: il sito, il blog, ebook e documenti PDF, podcast audio, video su YouTube, foto su Flickr, veloci comunicati/informazioni su Twitter, gruppo o pagina fan su Facecebook. Non create lo stesso contenuto per ogni media, ognuno di questi strumenti ha un modo diverso di comunicare, ma ognuno di essi deve essere un medium verso l’obiettivo che volete promuovere, ad esempio la vostra pagina fan per farla conoscere da quante più persone possibile, oppure il vostro sito.
Se vendete prodotti per il giardinaggio, potreste usare un blog per scrivere articoli di approfondimento che diano consigli su come difendere le piante da un determinato parassita, oppure come seminare un tubero. Poi potete utilizzare i video per dimostrare come fare una certa cosa, ad esempio un innesto. Potreste utilizzare Twitter per scrivere veloci dritte in base alle condizioni climatiche: “Con questa neve meglio fare questo e quest’altro“, oppure in base ad un certo periodo: “È il mese del parassita X, utilizzate l’aglio per tenerlo alla larga!“. La pagina fan o il gruppo può diventare un luogo di condivisione in cui potete inserire contenuti utili, segnalare i vostri video su YouTube, ma anche e soprattutto rispondere alle domande dei vostri utenti. Prendetevi cura di loro, coccolateli e loro si prenderanno cura di voi e del vostro business.
Controllate sempre cosa accade quando pubblicate qualcosa, annotate quali sono quegli argomenti che vengono maggiormente visti, condivisi o commentati. In questo modo potete affinare la tecnica e proporre in modo maggiormente mirato articoli, video e contenuti che possano interessare i vostri utenti. Quest’azione di analisi è fondamentale per la crescita del vostro business online. Se non siete in grado di farlo in modo costante, affidatevi ad un professionista.
Non siate mai invadenti dal punto di vista del marchio, ma firmate ogni video segnalando il link al vostro sito web. Se darete in modo onesto,  raggiungerete l’obiettivo. Se vi sforzate di soddisfare i bisogni dei vostri potenziali clienti, essi ricambieranno condividendoli con i loro amici e, di conseguenza, parleranno di voi. In questo modo acquisterete popolarità e, se il vostro obiettivo è vendere, inizierete a farlo.

fonte: marketingsocialnetwork.it

Ottimizzazione SEO: l’importanza del tag title

Ottimizzazione SEO: l’importanza del tag title


Uno degli elementi fondamentali per l’indicizzazione di una pagina web è l’uso corretto del ” Titolo “, in quanto è questo che comunica all’utente ed al motore di ricerca di cosa si stà parlando.
Le regole per creare dei titoli che siano validi sia per attrarre l’utente che il motore di ricerca sono semplici:
  • Bisogna sempre scegliere un titolo che comunichi nella maniera piu’ semplice e veloce l’argomento del contenuto della pagina, quindi bisogna evitare di inserire titoli vaghi o che non fanno capire di cosa si andrà a trattare. Es. Spesso alcuni software creano pagine con titolo generici, quali ” Senza titolo ” oppure ” pagina 1, pagina 2, pagina 3″.
  • Creare un tag title unico per ogni pagina. Il tag title è quella parte di codice html, che permette al motore di ricerca di leggere il titolo. Và inserito subito dopo il tag <head>, sotto la forma <title> Nome pagina </title>.

    TITLE TAG:
    Devi inserire le parole chiave più descrittive del sito e/o dei contenuti della pagina, senza perdere spazio con frasi commerciali quali (benvenuti sul sito.. ) oppure con preposizioni (del, di, a..che sono stop words che Google tende ad ignorare)<html>
    <head>
    <title>TITOLO PAGINA</title>
    </head> Le parole inserite all’interno di questi tag, sono quelli che appariranno visualizzabili all’interno del motore di ricerca, e che faranno si, che l’utente che ha cercato una determinata frase, sia incentivato ad aprire o meno. Inoltre i termini ricercati sul motore di ricerca che si trovano all’interno del titolo, solitamente vengono evidenziati in grassetto, per permettere agli utenti di capire se quella pagina trovata corrisponde alla sua ricerca.
  • Bisogna usare titolo brevi ma descrittivi. Il titolo secondo tanti esperti del settore, non dovrebbe mai superare i 60 caratteri, in quanto usare titoli lunghi o pieni di parole chiave potrebbe essere controproducente. Cercate di inserire prima il termine chiave e successivamente le parole collegate. Prima di scrivere il titolo, cercate sempre di pensare a cosa l’utente scriverebbe sul motore di ricerca per trovare il contenuto della pagina che avete appena scritto.
fonte: guadagnareconunblog.com

mercoledì 15 febbraio 2012

tattiche marketing


Analisi fattori SEO on-site, testo alternativo, attributi title

Analisi fattori SEO on-site, testo alternativo, attributi title

Con questo approfondimento, lungi dal voler sottolineare il fatto che gli attributi title non abbiano un peso SEO nel senso “stretto” della parola, ma sono comunque importanti ai fini dell’usabilità del sito web (lo sono, ai fini dell’usabilità e dell’accessibilità, anche gli ALT delle immagini) o lungi dal voler esaltare l’importanza dei contenuti alternativi per l’ottimizzazione delle immagini, vogliamo solo segnalarvi l’opportunità di poter, con soli 2 click, analizzare questi elementi importanti per l’ottimizzazione on-site di un sito web.
Grazie alla Web Developer Toolbar di Firefox.
Vi abbiamo già parlato della Web Developer Toolbar di Firefox in occasione dell’importanza degli h1 e delle altre intestazioni, anche in questo caso ci torna utile.
Immaginate di avere una pagina web molto “corposa”, piena di immagini e link, una delle cose da chiedersi è: come saranno stati valorizzati?
Per saperlo, bastano 10 secondi (lo abbiamo cronometrato!) con la Web Developer Toolbar, basta cliccare su Mostra attributi title (nel tab Informazioni) e su Mostra testo alternativo (nel tab Immagini): il gioco è fatto…o quasi.
Il “quasi” è dovuto al fatto che una volta “emersi” dalla pagina web è necessario interpretare la bontà (o meno) di questi elementi.
In linea di massima è bene attenersi al senso logico dell’utilità dell’attributo title e dell’ALT.
Se per esempio nella pagina web che state analizzato ci sono molte immagini che contengono un link perché aprono una nuova pagina, dovranno essere valorizzate utilizzando l’ALT e l’attributo title per il link.
Quindi l’ALT dovrà descrivere l’immagine, mentre il title dovrà fornire qualche elemento in più relativo, appunto, alla pagina di destinazione.
Diversificare le informazioni non è sempre possibile (per motivi tecnici e per motivi di tempo, spesso per entrambi), in questo caso cercate, perlomeno, di supplire a questa mancanza, magari contornando le immagini con didascalie e descrizioni ad hoc.

fonte: news.pmiservizi.it

5 Miti SEO da sfatare

5 Miti SEO da sfatare


#1 – SEO è qualcosa che necessita di tempo per avere risultati

Panoramica visitatori - Google Analytics
I tempi cambiano e chi non lo accetta perde grossissime occasioni ogni giorno. Ci sono casi in cui i termini possono davvero arrivare sul lungo periodo, ma dipende sempre dalla tipologia di sito o di settore che si vuole andare a coprire. E’ frequente, molto frequente che nell’approccio ad una proposta SEO si tenda quasi sempre a tirare in ballo tempi lunghi per ottenere miglioramenti.
È tempo di svegliarsi. Se fai parte di quella scuola molto probabilmente continui a prendere un treno interregionale da Bologna a Roma quando esiste anche il Frecciarossa.
Un tempo mi sarei preoccupato di una panoramica analytics come quella dell’immagine sopra; oggi se fai un lavoro SEO per il breve periodo (anche per 1 solo giorno) ne dovresti essere felice.

#2 – Le Performance non influenzano il ranking

Performance e SEO ranking
Google parla di performance da 2 anni. Chi ancora sostiene che non è un parametro di impatto diretto sulle SERP sbaglia davvero di grosso.
Dalla pagina company di Google:
Every millisecond counts.
Nothing is more valuable than people’s time. Google pages load quickly, thanks to slim code and carefully selected image files.
Bisogna lavorare per massimizzare, scalare e raggiungere la perfezione.
- Per l’80% dei siti basterà lavorare sul frontend (medio-piccoli)
- Per il 20% dei rimanenti (medio-grandi) sarà necessario un tuning più sistemistico.
La suddivisione sito medio piccolo e medio grande è molto superficiale perché ovviamente non fa riferimento a tutti i casi e non fa riferimento ai livelli di traffico, ma al tipo di dati che si devono elaborare.
Dubito fortemente che la maggior parte dei siti presenti sul web possa pensare che il vero collo di bottiglia sia sistemistico. Quanti sono realmente in percentuale i siti considerabili grandi ? Sicuramente un numero fortemente minore di quelli piccoli.

#3 – La SEO muore ogni 3×2

Seo fresher
Continuate ad ignorare la SEO. Lasciate che il vostro sito viva della solita routine…la noia non è fatta per i SEO.
Noi siamo freschi e splendenti – sprizziamo energia da tutti i pori.
Se credi ancora che la SEO possa morire rifletti un attimo ed evita di parlarne perché molto probabilmente non capisci proprio nulla di Motori di Ricerca.

#4 – I fattori on page contano poco

On page seo
Caffettiera del masochista (immagine http://www.domitillaferrari.com/semerssuaq/)
La più grande bugia della storia. I fattori on page sono sempre stati importanti in un modo o nell’altro e oggi lo sono sempre di più.
Il punto #2 è un fattore determinato da fattori interni, i microdata sono parte di questa fase SEO, Google Fresher lo affronti da lì, dai Social veicoli grazie ai tuoi contenuti…e mi fermo perché altrimenti rischio di pubblicare il post tra un mese.

#5 – I social sono ancora marginali

Social SEO balls
Immagine da http://www.gliscomunicati.com
L’immagine è autoesplicativa.

fonte: seoblog.giorgiotave.it

Ottimizzare il sito e il SEO per i cellulari

Ottimizzare il sito e il SEO per i cellulari

Di Gianluca Fortiz
Il mondo è sempre più mobile, e anche la realizzazione dei siti e il SEO devono comportarsi di conseguenza. Come si può sfruttare la ricerca mobile e l’ottimizzazione? Naturalmente anche nel mobile esiste il Search Advertising come sul web, ma la nostra attenzione alla ricerca sociale e organica, ci metterà in risalto senza pubblicità a pagamento.

Un sito web mobile-friendly
– In primo luogo, decidete se è necessario un apposito sito mobile o se si vuole presentare agli utenti una versione mobile del vostro sito esistente. Se sapete che un numero significativo di clienti utilizzano dispositivi diversi dal desktop, un sito dedicato  può essere giustificato. Potete vedere la sezione mobile di Google Analytics per conoscere quanti utenti visitano il vostro sito da cellulare.
Il SEO mobile. Keyword più corte e Sitemap dedicata
Il SEO mobile. Keyword più corte e Sitemap dedicata
Contenuti e grafica Mobile – Il mondo mobile è nettamente più veloce rispetto a quello desktop. Nella realizzazione del contenuto è molto importante quindi tenere presente che l’utente potrebbe non avere il tempo di leggere tutto. Siamo molto brevi, inseriamo immediatamente i contenuti rilevanti senza dilungarci ed inseriamo molti elementi per inviare l’articolo via mail, per aggiungerlo ai preferiti o per iscriversi alla newsletter, in modo da permettere all’utente attratto dal contenuto di segnare in qualche modo la risorsa per rileggerla successivamente.
A livello di grafica tenete conto che con lo smartphone è possibile visualizzare la maggior parte dei siti Web come farebbe un browser desktop , solo con una porzione visibile minore, quindi concentrate sempre le maggiori informazioni in alto nella pagina web. Un’altra considerazione è che alcune caratteristiche, come il contenuto Flash, non verranno visualizzate per esempio su un iPhone, non abbondate quindi con questi elementi e limitate l’uso di Javascript.
Fondamentali SEO – Una ottimizzazione del sito mobile segue le stesse regole base dei siti normali, come se si trattasse di siti web desktop. L’ accessibilità per il motore di ricerca, le parole chiave, contenuti e link sono leggi che rimangono valide anche nel mondo mobile. Tenete a mente che sullo schermo di un cellulare il risultato di una ricerca compare più stringato, quindi non dilunghiamoci troppo e rimaniamo  nei 40 caratteri per i titoli e 100 per description.
Attenzione all’URL - A causa dei consigli forniti da motori di ricerca, molti webmaster hanno realizzato un URL per la versione del sito classica, e un indirizzo dedicato esclusivamente ai cellulari come
m.mywebsite.com
www.mywebsite.com/mobile/
Se realizzate un sito dedicato ai cellulari questo comportamento è corretto, ma se realizzate una versione mobile non è necessario cambiare l’url. E’ meglio semplicemente strutturare un sito che vada bene in entrambi i casi, senza creare un secondo URL che porterebbe a complicare la vostra link building (raddoppiando praticamente il lavoro, dovendo infatti linkare due URL diversi) e la condivisione sui social (è facile per gli utenti fare confusione fra due URL molt simili).
La Sitemap – La Sitemap XML è un elemento importante anche nella ricerca mobile. Innanzitutto è necessario permettere anche ai crawler mobili come Google-Mobile di accedere al sito, non eliminatelo quindi dal file robots.txt e anzi verificate con il Google Webmaster Tool che sia raggiungibile. Nella sitemap solitamente si inserisce l’URL delle normali pagine web, ma è perfettamente possibile aggiungere una indicazione dedicata al mobile. Per farlo è possibile usare tool come, per esempio, l’A1 SiteMap Generator, che ha anche una funzione per una Sitemap Mobile.
Le Keywords mobili – Innanzitutto le parole chiave digitate su un motore di ricerca mobile sono il 25% più corte rispetto ad un desktop, e questo ovviamente per la inevitabile scomodità della tastiera di un cellulare/smartphone. Accorciate le parole chiave, meglio quindi utilizzare Keyword piuttosto che Keyphrases, ed utilizzate il Keyword Suggestion Tool di Google che permette di filtrare i risultati per la ricerca mobile, fornendo dei suggerimenti di parole chiave mobili, correlate dal grado di competizione e di quantità di ricerca mensile.
Anche Moxie Mobile offre una serie di tool simili per testare la parole chiave, simulare uno spider Mobile per segnalare eventuali errori, e confrontare i risultati di ricerca sia sul web, che su uno smartphone attuale e su una previsione di come potrebbero essere ricerche mobili nell’immediato futuro.

fonte: expoitalyadv.it

Le “nuove” regole del SEO

Le “nuove” regole del SEO

Il dibattito sull’importanza del SEO forse tende a essere un po’ ingannevole: troppo spesso si discute di SEO quasi fosse una scienza indipendente, dimenticando quanto i suoi destini e la sua efficacia siano strettamente legati, intrecciati, addirittura coincidenti ai contenuti.
Affermare che per fare del buon SEO “servono dei contenuti di qualità” non è sufficiente, anzi forse è persino fuorviante. L’errore sta nel considerare il SEO e tutti i suoi strumenti (i link, le tag, i titoli…) cosa diversa dai contenuti. Una tecnica che li promuove, uno strumento che li accompagna.
La verità è che il buon SEO non dipende dal contenuto ma sempre più è una caratteristica del contenuto stesso, la sua rilevanza rispetto al tema, il luogo in cui lo si pubblica: è il contenuto che viene aggiornato, è il link che si associa al testo prima di tutto perché ha senso farlo, è il contesto social in cui il contenuto appare, è il video che integra il testo. Un testo scritto nel modo migliore per il lettore, tenendo a mente l’utilità oltre al piacere di chi legge, è GIA’ SEO di qualità, ed è il miglior modo di farlo perché Google è progettato e continuamente aggiornato per favorire i contenuti che risultano più utili e corrispondenti ai desideri del lettore.
E’ vero che esiste un’industria basata sul cercare di ingannare il motore di ricerca per influenzarne il giudizio, ed è altrettanto vero che è un’industria che produce risultati dalla vita breve, che durano finché non si viene sgamati e puniti in termini di visibilità.
Vale la pena di leggere le sei regole per il buon SEO pubblicate su mashable da Erin Everhart perché riguardano proprio questo: non trucchi, codice nascosto o titoli zeppi di keyword improbabili, ma best practice che rendono il contenuto più adatto al media: più locale, più sociale, più umano, meglio linkato, più adatto agli standard. E, aggiunge, Erin, il SEO è inutile se non si hanno glsi strumenti per comprendere i risultati. Quindi, Analytics come le proprie tasche.

fonte: ambito5.com

mercoledì 8 febbraio 2012

Posizionamento su Google? Serve un Consulente SEO

Posizionamento su Google? Serve un Consulente SEO


seo2jpg 300x231Il marketing è sempre più indissolubilmente legato al mondo del web. Ogni azienda, qualsiasi sia il suo settore, se vuole rivaleggiare ad armi pari con i suoi competitor, deve essere presente su internet ed investire in web marketing. Il primo passo per essere visibili è ovviamente possedere un proprio sito web, ma ormai il classico “sito vetrina” non basta più. Per generare business e ottenere nuovi clienti, è necessario attirare visitatori e successivamente ‘persuaderli’ ad effettuare l’azione desiderata: richiedere un preventivo, acquistare un prodotto, contattare l’azienda in questione. Ma come si ottengono questi obiettivi?

Di cosa si occupa il consulente?

La risposta è: con un ottimale posizionamento su Google. E’ attraverso il motore di ricerca più famoso al mondo, infatti, che gli utenti ricercano qualsiasi cosa sul web: prodotti, servizi, informazioni. La SEO, scienza che regola il posizionamento, è però ‘affare’ da professionisti come i consulenti SEO. Il consulente SEO è infatti la figura incaricata di occuparsi del posizionamento su Google dei siti e di tutta la sfera riguardante il web marketing. Il consulente consiglia la giusta strategia all’azienda pianificando la strategia d’attacco, studiando il mercato on line e il target di pubblico che si desidera andare a ‘colpire’. Da qui iniziano poi le operazioni più tecniche come la ricerca delle parole chiave pertinenti che generano maggior traffico, l’ottimizzazione del sito in base ad esse e il posizionamento vero e proprio.
Insomma, per aver successo nel web, la consulenza SEO è pressoché imprescindibile, e i risultati sono assicurati.


Tattiche Marketing
dott. Angelo Raffaele Mastropierro

3802543199
mastropierro85@gmail.com

martedì 7 febbraio 2012

Google+: evoluzione del canale e ottimizzazione SEO per le business page

Google+: evoluzione del canale e ottimizzazione SEO per le business page

In: social media marketing | di: giovedì - 02 febbraio, 2012 FONTE!
 
Nel 2011 abbiamo assistito all’ascesa, e affermazione di Google+ il social network made in google, che per le sue caratteristiche, ha fatto quasi da subito percepire che avrebbe portato non poche rivoluzioni, non solo nel pianeta social ma anche al modo di ricercare e posizionare i contenuti all’interno delle SERP del potente motore di ricerca.
Al lancio del prodotto, c’è stato molto scetticismo. Il popolo della rete, più conservatore, ha mostrato quasi da subito, un atteggiamento di diffidenza verso questo nuovo strumento, motivato, probabilmente dei recenti flop ottenuti da big G o un po’ per la sua oggettiva somiglianza al suo “progenitore” Facebook (sia per le modalità di fruizione dei contenuti, sia per lo stile grafico stesso del sistema), ma secondo me principalmente per il suo evidente tentativo di imporsi nella scena “sociale” del web (quasi come un “avere il coltello dalla parte del manico”, e di disporre di tutte le armi per posizionare facilmente tutti i contenuti provenienti dal social proprietario e quindi permettere di posizionarsi meglio rispetto ad altri canali). Tuttavia, nonostante la diffidenza che ruotava e ruota intorno al canale, la crescita di Google è stata impressionante nei soli primi 16 giorni dal rilascio della versione beta (solo su invito), e continua a crescere enormemente (400 milioni di utenti entro la fine anno secondo le previsioni). Ovviamente i dati sono sbalorditivi, e non meraviglia quindi che la maggior parte degli scettici stia iniziando ad avvicinarsi a questo nuovo strumento.

Cosa ha determinato il cambio di tendenza?

Un aumento così repentino degli iscritti, ma anche il passaparola tra gli utenti, è stato a parer mio influenzato di gran lunga dal fatto che, costruire una presenza su google+, incide positivamente per il posizionamento all’interno del motore di ricerca, sia per quanto riguarda attività di personal branding che per il posizionamento di brand aziendali. Con il lancio delle business page e il rilascio, successivo, di Search Plus Your World la rivoluzione ha preso totalmente piede e da qui in poi, il fatto di avere un profilo G+ sarà determinante per avere una chance in più di posizionarsi al top dei risultati per determinate parole chiave. Se ci pensate, con i nuovi cambiamenti, i risultati, provenienti dal social sono diventati determinanti all’interno delle SERP, influenzando in tutto e per tutto il posizionamento dei risultati.

lunedì 6 febbraio 2012

Posizionamento siti web Google: novità SEO febbraio 2012 tra cui Panda

Il nuovo algoritmo Google Panda è arrivato poco dopo la metà del 2011 ed è ora attivo nelle varie versioni del motore di ricerca. Tante le novità introdotte con il nuovo algoritmo che ha cambiato il ranking di molti siti. L'obiettivo di fondo di Google è la valorizzazione dei contenuti di qualità e la penalizzazione dei siti che replicano contenuti di altri o mettono insieme parole chiave quasi senza contenuti pur di generare traffico.
L'elenco delle novità introdotte è piuttosto esteso e contiene, come anticipato, la possibilità di ottenere risultati più aggiornati e funzioni di autocompletamento più veloci e più mirate (anche nella correzione dello spelling). È stata inoltre migliorata la datazione delle pagine con contenuti che riguardano eventi, in modo da elaborare le informazioni più recenti in risposta alle richieste. In questo senso, è stato introdotto anche un nuovo sistema di identificazione delle query per dare più importanza alle news aggiornate rispetto alle pagine più statiche. Novità anche nelle ricerche correlate, che vengono ora generate sulla base di un nuovo modello.
Migliorate alcune funzionalità relative alla lingua, in particolare la gestione cross-language (per cui una ricerca in una lingua sul Google in un'altra lingua potrebbe restituire risultati in entrambe) e l'inserimento dell'inglese nella versione di Google dell'Arabia Saudita.
Novità anche per le immagini: è stato migliorato lo scrolling e verranno premiate le immagine ospitate su pagine con un ranking elevato. Ultima novità: Google Instant può disabilitarsi nel caso in cui la connessione sia troppo lenta.

webmasterpoint.org fonte..

venerdì 3 febbraio 2012

I miei ultimi due articoli... Genn/Febb 2012!

SEO copyright: Seo anteposto al vocabolo copyright, oltre a designare il concetto di search engine optmization, vuole evidenziare la possibilità, se si seguono le giuste indicazioni, di ottimizzare i contenuti del sito, il codice di script, la grafica, i testi, le tabelle, le immagini, i suoni, e ogni altra informazione disponibile in altre forma, portando sicuramente ottimi risultati in termini di visibilità.....continua a leggere!

2012 ...Il Seo sarà esperienza!: I continui cambiamenti dell'algoritmo di Google e delle sue applicazioni sta mettendo alla prova gli esperti Seo, che si trovano di fronte a siti ancora in dietro rispetto ai cannoni della grande casa BigG....continua a leggere!

22 ottimi consigli SEO per iniziare con il tuo sito web

22 ottimi consigli SEO per iniziare con il tuo sito web

La SEO, Search Engine Optimization, è l’ottimizzazione di un sito per i motori di ricerca, ovvero comprende tutte le tecniche per far aumentare il traffico (gli utenti) proveniente dai motori di ricerca come Google verso un sito web.In poche parole si cerca di raggiungere le prime posizioni nella SERP, il risultato di una ricerca sui motori di ricerca. Pensa che il risultato in prima posizione riceve il 35% dei clic per quella ricerca (su milioni di risultati), notevole vero?Ecco perchè ti servono degli ottimi consigli SEO per iniziare con il tuo sit
  1. Keywords nel titolo: inserisci le parole chiave con cui vuoi essere trovato sui motori di ricerca direttamente nel titolo. La parte più vicina all’inizio del titolo è anche la più rilevante, cerca di inserire le keyword più importanti all’inizio. Ovvero viene assegnato un peso in base alla posizione della parola nel titolo; quindi evita di mettere gli articoli come “il” “la” all’inizio del titolo.
    Ad esempio un titolo come “Il 2011 visto attraverso i suoi film più belli” va modificato in “Film più belli del 2011“.
    Il titolo deve essere lungo al massimo 66 caratteri e viene indicizzato fino alla 12-esima parola.
    Si implementa col meta-tag Title.
  2. Crea dei titoli SEO friendly piuttosto che user friendly, questo almeno finchè non avrai un sacco di persone che ti seguiranno. All’inizio è più importante farsi trovare dai motori di ricerca piuttosto che sentirsi dire “che titolo figo che ha questo post!” ma senza molte visite.
    Se stai scrivendo una recensione su GameSpace, un ipotetico gioco di avventura nello spazio, il titolo non dev’essere “GameSace, che gioco spaziale!“, può piacere agli utenti ma non verrà mai trovato dai motori di ricerca per le parole chiave “recensione”, “GameSpace”, “gioco”, “spazio”.
    Piuttosto scrivi “Recensione di GameSpace, un gioco di avventura nello spazio“.
  3. Keywords nell’URL: inserisci le parole chiave nell’URL (l’indirizzo) della pagina. La parte più vicina all’inizio dell’URL è anche la più rilevante.
  4. Permalink: è la struttura del link di un articolo. Evita strutture che utilizzano esclusivamente numeri come www.nome-sito.it/index.php?123. Usa una struttura più descrittiva e con keywords all’interno, come www.nome-sito.it/recensioni/fifa-2012-gioco-calcio.html.
  5. Keywords nella descrizione: la descrizione è ciò che leggi nella SERP appena sotto il titolo. Le keyword più vicine all’inizio della descrizione sono anche le più rilevanti. Ti suggerisco di utilizzare oltre alle parole chiave per cui ti vuoi far trovare, anche i sinonimi delle parole chiave, ampliando così la possibilità di essere trovato per lo stesso argomento.
    Utilizza al massimo 160 caratteri, si implementa col meta-tag Description.
  6. Usa <h1> per il titolo: utilizza il tag <h1> per il titolo. Deve esistere un solo tag <h1> in tutto il post, controlla di non utilizzarlo due volte!
    Il codice html del titolo dovrà essere: <h1> Titolo post </h1>.
  7. Long Tail: punta sulle frasi lunghe contenenti le parole chiave piuttosto che solo sulle parole stesse. Ormai c’è troppa concorrenza per chiavi secche, non riusciretsi ad arrivare in cima alla SERP. Inoltre queste chiavi sono troppo generiche, l’utente può non trovare quello che cerca nel tuo post e se ne andrà via immediatamente, facendo aumentare la frequenza di rimbalzo… male!
    Ad esempio non creare post con chiave secca “fifa 2012″, piuttosto crea più post specifici, come “recensione fifa 2012 per playstation”, “trucchi di fifa 2012″, “video fifa 2012″  … l’utente ti ringrazierà.
  8. Keywords inizio articolo: inserisci le parole chiave all’inizio dell’articolo. Come per le parole chiave per il titolo, anche in questo caso la parte più vicina all’inizio è anche la più rilevante.
  9. Aggiorna frequentemente il sito, scrivi un nuovo articolo almeno una volta a settimana, meglio se tutti i giorni. Se il tuo sito è un sito statico, beh, devi affiancargli decisamente un blog!
    Ai motori di ricerca piace trovare sempre nuovi contenuti. Se si accorgono che non aggiornate quasi mai il sito, passeranno a controllare sempre meno frequentemente e questo vi farà scivolare nei risultati della SERP.
  10. Fai coincidere il titolo del risultato della SERP con il titolo del post, ovvero controlla che il meta-tag Title sia uguale al titolo del post, non confondere nè il motore di ricerca nè l’utente!
  11. Usa lo strong: usa il tag strong (il grassetto) sulle parole chiave con cui vuoi essere trovato per dargli più valore.
  12. Fai attenzione al nome delle immagini che utilizzi nei post, queste sono indicizzate dai motori di ricerca in sezioni apposite (vedi google immagini) utilizzando proprio il nome del file immagine. Quindi se devi caricare un immagine di un pallone di calcio, non chiamarla “screenshot1.jpg“, ma chiamala “pallone-calcio-nike.jpg“. Separa le parole che compongono il nome del file con il simbolo trattino ‘-’, perchè viene riconosciuto come uno spazio da tutti i motori di ricerca (mentre l’underscore, il trattino basso non viene riconosciuto ancora da tutti, ma ovviamente da Google sì).
    Perchè è importante indicizzare le immagini? Perchè spesso l’utente dopo essere arrivato sul sito grazie ai motori di ricerca delle immagini, continua la navigazione all’interno del sito stesso!
  13. Aggiungi una descrizione alle immagini attraverso l’attributo ALT, inserendo le parole chiave. Il testo che inserisci con questo attributo viene utilizzato ai fini dell’indicizzazione e viene anche visualizzato passandoci sopra con il mouse.
  14. Crea una vera e propria rete di link, ecco delle tecniche per aumentare la link popularity.
    E’ molto importante avere tanti link esterni che puntino a tutto il sito, in questo modo i motori di ricerca capiscono che il sito è fornito di materiale valido ed interessante. Se invece avessi tanti link esterni solamente sulla homepage, i motori di ricerca lo interpreterebbero come segnale negativo, in quanto il valore dei contenuti è assente e molto probabilmente i link sono stati generati in maniera non naturale.
  15. Non essere ossesionato dal Page Rank, PR, è uno dei 200+ fattori che influisce sul posizionamento di un sito, ma non è certo l’unico! Un sito con PR1 può trovarsi in posizioni migliori rispetto ad un sito con PR3.
  16. Utilizza il tag NoFollow per i link di affiliazione o a cui non vuoi passare PR, eviterai di perdere PR per niente. Per inserirlo devi aggiungere il codice rel=”nofollow” al link.
  17. Non inserire più di 100 link in una singola pagina, l’ha consigliato Google! Il valore di un link, è inversamente proporzionale alla quantità presente nella pagina. Ovvero se avessi PR 3 e 50 link, ogni link passa un valore molto inferiore al caso in cui avessi PR 3 e 10 link. Agli occhi dei motori di ricerca che questi ultimi link sono considerati importanti visto che sono usati con parsimonia dall’autore dell’articolo.
  18. Crea una sitemap XML, aiuterà i crawler dei motori di ricerca ad indicizzare le pagine del sito. Meglio se metti un link alla sitemap in tutte le pagine e articoli del sito.
  19. Segnala il tuo sito nelle principali directory.
  20. Aggiungi tutti i pulsanti di iterazione sociale, detti social plugin, come il pulsante Mi piace di Facebook, il Tweet di Twitter (ancora meglio se inserisci il reTweet), il +1 di Google. Sarà molto più facie diffondere i tuoi contenuti, questo può portare anche ad un miglioramento nel posizionamento.
  21. Negl articoli utilizza spesso delle liste (un po’ come questa che stai leggendo), agli utenti piaciono e sono disposti a condividerle facilmente (non smentire quanto ho appena detto ;) )
  22. Il contenuto è il re (content is king!), colui che ha il maggior potere per decretare il decollo o il tracollo di un sito. Concentrati sul creare degli ottimi contenuti che siano utii, l’utente apprezzerà e li condividerà, che si traduce in maggiore traffico ottenuto gratuitamente (ma non solo, avrai un sacco di altri vantaggi)!

SEO COPYRIGHT

SEO COPYRIGHT

Seo anteposto al vocabolo copyright, oltre a designare il concetto di search engine optmization, vuole evidenziare la possibilità, se si seguono le giuste indicazioni, di ottimizzare i contenuti del sito, il codice di script, la grafica, i testi, le tabelle, le immagini, i suoni, e ogni altra informazione disponibile in altre forma, portando sicuramente ottimi risultati in termini di visibilità.
Anche questo contribuisce alla logica SEO, rispettando i diritti d'autore e allo stesso tempo scrivendo, testi o immagini a seconda di quello che si vuole comunicare, a chi si vuole indirizzare il messaggio e con le giuste tematiche.

E' importante definire titolo e contenuto, con le giuste keyword, seguire la lingua opportuna del ricevente del messaggio, usare giusti collegamenti ipertestuali, con giusti ancor-text, la giusta punteggiatura seguendo i parametri del cosi detto "trattamento testo" e secondo l'ottica psicologia seguire le giuste strategie per catturare l'attenzione di chi legge, magari con spazi e righe vuote tra un capoverso e un altro.
Mi verrebbe da dire che anche per scrivere sul web vanno seguite delle giuste strategie di web marketing, che prescindono dal SEO e dai suoi parametri collegati alle keyword, e alla loro densità.

Per seguire la giusta strada ecco cosa possiamo fare: scrivere un titolo tra 50 e 70 caratteri, posizionando buone parole chiave all’inizio del titolo, con la keyword principale nel mio primo paragrafo utilizzando con attenzione i tag h1 e h2, considerare le possibili varianti di keyword e keyphrases. Successivamente redigere un buon contento seguendo gli stessi principi, con qualche immagine seguita dal tag alt e in fine ottimizzare l’URL della pagina.

Per fare un buon Seo, sicuramente queste procedure sono un ottimo indice.
Attenzione nel creare contenuti nuovi, e non scopiazzati, altrimenti questi avranno poco a che fare con il COPYRIGHT SEO, e ricordate: CONTENT IS KING.


Dott. Angelo Raffaele Mastropierro
Consulenza Seo e Web Marketing

Articolo scritto per il Sito dell'amico Sergio Gandrus !!
Sito Web consulente seo: http://www.consulente-seo.it/ !!

giovedì 2 febbraio 2012

SEO Copywriting Checklist per Blogger: 6 Pratiche Essenziali che Dovresti Seguire

SEO Copywriting Checklist per Blogger: 6 Pratiche Essenziali che Dovresti Seguire


Come ottimizzare articoli blog per Google
Di tanto in tanto ricevo messaggi da parte dei lettori che mi chiedono consigli riguardo a questo o quel plugin SEO. C’è chi mi chiede quale sia la migliore combinazione di plugin da usare, o la conferma di qualche “segreto” più o meno noto per ottimizzare i propri articoli.
Così, ho pensato di stilare quella che, beh, è da sempre la strategia SEO per ottimizzare i contenuti di questo blog, a mo’ di checklist, insieme a un paio di altre riflessioni legate all’ambito del posizionamento sui motori di ricerca. Buona lettura!

1. Ho definito un titolo tra 50 e 70 caratteri?

C’è chi preferisce stilare il titolo dei propri post ben prima di aver scritto una singola parola, chi invece ci si dedica a lungo solo dopo aver concluso l’ultimo paragrafo. Io propendo per la prima categoria. Quale che sia il tuo approccio, dovresti seguire quello che è molto più di un buon consiglio: mantieni sempre compreso il tuo titolo tra i 50 e i 70 caratteri.
Titoli più lunghi verranno troncati nei risultati dei motori inserendovi gli odiati “[...]” al termine. Titoli più brevi avranno poche carte da giocare in materia di parole chiave. Se usi un buon plugin (e dovresti) come WordPress SEO by Yoast potrai comunque continuare a usare titoli più lunghi e “personali” sulle tue pagine, decidendo di volta in volta come variare il campo “title” da mostrare solo agli spider-bot. Cosa volere di più?

2. Ho posizionato buone parole chiave all’inizio del titolo?

Nel costruire il tuo titolo, cerca di posizionare all’inizio di questo una o più parole chiave per te fondamentali. Non solo aiuterà l’occhio dell’utente durante la scansione dei risultati, ma indicherà ai motori la maggiore pertinenza di quest’ultime rispetto al resto.
Inoltre, titoli che arrivano al “succo” solo dopo decine e decine di caratteri rendono, a mio avviso, tremendamente male.

3. Ho usato la keyword principale nel mio primo paragrafo?

Una volta concluso il tuo articolo, controlla se e con quale precisione sei riuscito a riportare la tua principale keyword all’interno del primo paragrafo. Puoi migliorare la sua forma? Manca del tutto? Non sottovalutare l’efficacia del fornire ai motori di ricerca la conferma che il tuo articolo sia, effettivamente, ciò che promette di essere senza prendere il discorso troppo alla lontana.

4. Posso usare titoli di secondo e terzo livello?

Se la lunghezza lo permette, cerca di usare titoli di secondo e terzo livello per separare blocchi concettuali di contenuto. Cerca inoltre di usare in questi titoli un’altra manciata di buone keyword (o singole frasi) che il tuo lettore tipo potrebbe usare durante la ricerca.

5. Ho considerato le possibili varianti di keyword e keyphrases?

Prima di iniziare a scrivere componi una lista con una manciata di varianti delle parole chiave per cui stai cercando di posizionare il tuo articolo. Stila soprattutto una serie di keyphrases con le quali credi i tuoi utenti potrebbero effettivamente cercare i tuoi contenuti. Poi, senza esagerare, cerca il modo migliore di fonderle in ciò che hai scritto.
Stilare questa lista prima di aver effettivamente iniziato a scrivere ti permette di ragionare a mente fresca e di non farti influenzare da tutto ciò che hai già scritto a riguardo.

6. Ho ottimizzato l’URL della pagina?

Così come dovresti variare la tua parola chiave principale tra i paragrafi e i titoli secondari, così dovresti ricordare di ripulire l’indirizzo del tuo articolo affinché sia il più conciso, chiaro e focalizzato possibile.
WordPress in maniera predefinita ci mette del suo per “sporcare” l’indirizzo inserendo ogni singola parola del titolo, collassando gli accenti se questi sono presenti, lasciando invariate congiunzioni e articoli. Assicurati di rimuovere quanto in eccesso prima di dare in pasto il tutto ai motori.

Non è difficile fare SEO

Per fare buona SEO su un blog non servono decine di plugin. Tutt’altro. Ciò che serve è la consapevolezza di ciò che stai facendo. Nel dubbio, non installare componenti che promettono di fare faville in un singolo click, ma inizia a seguire alcune buone pratiche come quelle che ti ho indicato, solide e durature nel tempo, con quali non potrai davvero sbagliare.

fonte: francescogavello.it

Facebook, la quotazione in Borsa è pronta. E ora?

Facebook, la quotazione in Borsa è pronta. E ora?

Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg (AP Photo/Craig Ruttle)
Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg (AP Photo/Craig Ruttle)

Dopo tante chiacchiere è arrivata finalmente l’Ipo di Facebook. Cinque miliardi di dollari, quindi, una cifra che a qualcuno pare addirittura modesta, considerate le indiscrezioni delle ultime settimane (si era parlato di un’offerta iniziale di 10 miliardi di dollari). Ma va bene così. Come sottolinea Gizmodo, se ti presenti a un’asta per scapoli puntando troppo in alto nessuno ti chiederà mai un appuntamento.
Prendiamo dunque quest’Ipo per quello che è: un primo passo per ingolosire gli investitori in vista del grande sbarco in borsa previsto per il mese di maggio. Oltre che un bel gruzzolo di quattrini che arricchirà molti dei dipendenti e dei finanziatori di Menlo Park.
Perché, diciamocela tutta, cinque miliardi non sono mica quattro soldi. Google, per dire, racimolò a suo tempo (nel 2004) una cifra quasi tre volte inferiore (1,7 miliardi di dollari). E prima di oggi era in testa nella speciale classifica dei collocamenti tecnologici.

Obiettivo 100 miliardi di dollari

Ad accompagnare Facebook verso il collocamento a Wall Street ci sarà Morgan Stanley, in qualità di capofila, più altre quattro istituti di livello mondiale (Barclays Capital, Goldman Sachs, Bank of America Merrill Lynch e JPMorgan). L’ipotesi – accreditata da più parti – è che il social network arrivi in primavera a una valutazione complessiva compresa fra i 75 e i 100 miliardi dollari. Il che – giusto per dare un’idea – proietterebbe la creatura di Mark Zuckerberg nella top 25 delle aziende più quotate d’America. Superando colossi del calibro di Disney (70 miliardi di market cap) e General Motors (38 miliardi).
Al di là delle cifre, ciò che più conta è che Facebook ha deciso di diventare grande, compiendo l’ultimo passo che ancora le mancava per portarsi sullo stesso piano delle aziende dell’Olimpo informatico, da Apple a Microsoft, da Google ad Amazon.
Anche se in realtà grande lo è già da un po’. Lo è nel numero di utenti (845 milioni); lo è nel business (3,7 miliardi di fatturato e 1 miliardo di utile netto nel 2011); ma soprattutto lo è nelle prospettive, giacché per molti addetti ai lavori Facebook è il posto migliore per investire sul Web.
Non solo per il suo straordinario bacino di utenza (a conti fatti si tratta di quasi un decimo della popolazione terrestre) ma anche per la sua capacità di dare alle aziende dei target estremamente “profilati” in termini di gusti e orientamenti di consumo.
Insomma, Facebook è già da qualche tempo qualcosa di più di quel sitarello creato da quattro amici al college nel “lontano” 2004. Forse qualcosa che si avvicina all’essenza stessa di Internet, quello che era AOL 15 anni fa e Google cinque anni fa. Perché in fondo all’interno di Facebook c’è tutto quello che l’utente medio può desiderare oggi per la sua vita digitale.
Ci sono gli strumenti di comunicazione, compresa l’email, la chat e la video chat, ci sono i giochi, le applicazioni, ci sono le foto (con 250 milioni di immagini caricate ogni giorno è il più grande archivio fotografico del mondo), la musica e i contenuti di ogni genere che vengono condivisi dagli utenti di tutto il Pianeta.
A differenza di Google – che viene utilizzato in modo molto frammentario e schizzofrenico – Facebook è un luogo nel quale gli utenti si fermano e passano il proprio tempo. Le ultime statistiche ci dicono che ogni iscritto passa in media 700 minuti al mese e che circa la metà di loro si collega almeno una volta al giorno.
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Le ragioni per invogliare gli investitori

Di certo la quotazione in borsa ci dirà di più su quelle che sono le reali ambizioni di Mark Zuckerberg. Uno che, è bene ricordarlo, avrebbe potuto vendere la sua creatura a Google o qualsiasi altro danaroso pretendente quando ancora non valeva nulla, ma ha sempre tenuto duro. Convinto che, presto o tardi, i frutti sarebbero arrivati.
Il perché di tanta ostinazione lo si legge fra le righe del documento depositato in SEC, e in particolare fra le ragioni che fanno del social network un elemento di valore per gli investitori pubblicitari e i marketers. Facebook sottolinea in particolare quattro aspetti: il raggio d’azione, la pertinenza, il contesto sociale e il coinvolgimento.
- Il raggio d’azione sta - ovviamente - nello straordinario bacino di utenti, ripetiamolo 845 milioni (che potrebbero diventare un miliardo entro l’estate).
- La pertinenza fa riferimento alla capacità di offrire al mercato un quantitativo di dati associati ai propri utenti senza pari, online come offline. Perché, non dimentichiamocelo, ogni volta che clicchiamo su Mi Piace, ogni volta che condividiamo un link o ascoltiamo una canzone, il database di Facebook si arricchisce di dati essenziali per capire meglio chi ha di fronte: nome e cognome, città di origine, età, ma anche amici, membri familiari, gusti e preferenze. In fondo è quello che il marketing ha sempre inseguito per anni. Ed è ciò per cui i grandi marchi sono disposti ad aprire i portafogli.
- Il contesto sociale indica quel fenomeno “virale” che permette a Facebook di moltiplicare la propria azione (anche quella di marketing) nel giro di pochi minuti. In fondo: esiste suggerimento migliore di quello che ti arriva direttamente da un amico?
- Il coinvolgimento, infine, è ciò che fa di Facebook uno strumento alla portata di tutti, comprese le aziende. Che di fatto possono entrare facilmente nel Web e aprire un canale diretto per dialogare con i propri consumatori.
Di certo molti dei soldi che arriveranno dal collocamento in Borsa verranno utilizzati per rafforzare la posizione della società su questi quattro fronti, soprattutto in quelle aree geografiche nelle quali il social network non è ancora fortissimo in termini di penetrazione (come Brasile, Germania, India, Giappone, Russia e Corea del Sud). A ciò si aggiungeranno gli investimenti nell’area della mobilità (allo stato attuale circa la metà degli utenti accede al social network attraverso smartphone o dispositivi mobili) e quelli per migliorare l’integrazione della piattaforma con le applicazioni sviluppate da terze parti. “Il successo della nostra piattaforma per gli sviluppatori e la vitalità del nostro ecosistema sono la chiave per aumentare il coinvolgimento dei nostri utenti“, sottolinea la società.
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Non è tutto oro quello che luccica

Le incognite, ovviamente, non mancano. Ed è la stessa società ad ammetterlo quando parla dei potenziali rischi per gli investitori. Sottolineando, fra le altre cose, le difficoltà legate alla necessità di aumentare la propria base di utenti (già piuttosto robusta) mantenendo allo stesso tempo quella consolidata.
E quelle che riguardano la limitazione di un business che tutto sommato rimane per lo più ancorato alla pubblicità online. Dei 3,7 miliardi di dollari miliardi di dollari ricavati nel 2011, infatti, circa il 90% arriva dalla pubblicità e in particolare dal display advertising, un’area nella quale Facebook ormai guarda tutti dall’alto (oltre il 16,3% di mercato, rivela eMarketer).
La società confida in questo senso di aumentare il proprio giro d’affari nei pagamenti online, sfruttando la propria valuta digitale (i Facebook Credits) e la crescita dei cosiddetti virtual goods, i beni virtuali che vengono venduti nei giochi che gravitano intorno alla sua piattaforma. Un mercato che ha in Zynga il suo massimo esponente e che secondo le stime varrà nel 2014 circa 15 miliardi di dollari.
Al di là dei due aspetti citati, ci sono poi una serie di variabili di rischio che vale la pena sottolineare.
C’è innanzitutto la volatilità di Internet, un territorio nel quale si fa in fretta a passare dall’altare alla povere (la parabola di AOL e Yahoo ha molto da insegnare in questo senso).
Ma c’è soprattutto l’incognita di quella che potrebbe essere la nuova operatività della società dopo lo sbarco in borsa. Di fronte a un azionariato pubblico gli errori del passato non saranno più ammessi o perlomeno dovranno essere giustificati in modo diverso rispetto a quanto fatto in passato. Come sottolinea il Financial Times, Facebook è diventato quello che è grazie a un modus operandi fatto di azioni rapide, errori e azioni correttive.
In questo senso bisognerà vedere quanto Wall Street e (Washington) saranno tolleranti davanti ai passi falsi di Zuckerberg e soci (la minaccia maggiore è ovviamente rappresentata dalla privacy, da sempre vero tallone d’Achille del social network).
E bisognerà capire quanto questo nuovo status possa influire sull’innovazione all’interno della società .
È l’inizio di qualcosa o la fine? si chiede Mathew Ingram su GigaOM, puntiualizzando che in fondo Facebook non aveva tutta questa necessità di reperire finanziamenti visto che aveva già ottenuto svariati miliardi di dollari dai fondi di Goldman Sachs, Yuri Milner, Li Ka-shing, e da altre venture capital.
Ancor più severo è il giudizio di Joshua Brown su Reformed Broker che paragona Facebook a una gigante rossa (lo stato astronomico che hanno le stelle prima di morire): “C’è una grossa differenza fra Facebook e gli altri giganti tecnolgoci del passato come Apple, Google, Oracle, IBM, Yahoo, Netscape and Cisco. La differenza è che Facebook sarà il primo gigante tecnologico a quotarsi dopo aver raggiunto il suo picco di crescita. E’ altamente incerto che la presenza sul Web e l’impegno dell’azienda possano crescere o migliorare. Le altre società hanno offerto agli investitori pubblici la possibilità di investire prima dell’età dell’oro, ma in questa nuova era la parte del leone in termini di crescita sulla valutazione è stata assegnata a una relativamente piccola manciata di investitori che hanno agito nella fase precoce e le persone devono accettarlo”.
Insomma ce n’è abbastanza per fare di Facebook la società dell’hitech con il maggior numero di riflettori puntati. A Mark Zuckerberg e al suo (ora ricco) entourage il compito di rassicurare tutti, investitori in primis.

fonte: blog.panorama.it

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