Matt Cutts, noto ingegnere di Google e "guru" del motore di ricerca "made-in-Mountain View",
torna sul tema della qualità dei siti web e preannuncia l'adozione di
nuove misure tese a penalizzare quei webmaster che cercano di
conquistare visibilità nelle SERP utilizzando metodologie poco corrette.
Già poco più di un mese fa Cutts si espresse sull'argomento ed oggi torna ad affrontare il tema in un post pubblicato su uno dei blog aziendali.
Mutuando l'appellativo dal mondo hacker, l'ingegnere definisce "white hat"
quegli individui che mettono in atto tattiche SEO ovvero in modo
corretto e rispettoso ottimizzando il contenuto delle pagine web
affinché possa essere più facilmente individuato ed indicizzato dai
motori di ricerca. Cutts oppone alla pratica del "white hat SEO", quella del "black hat webspam". "Con
l'obiettivo di ottenere più traffico, alcuni siti Internet usano
tecniche che non pongono gli utenti come beneficiari; l'intento è quello
di sfruttare scorciatoie per avere un posizionamento migliore rispetto a
quello che dovrebbe competere alla pagina", spiega Cutts.
Nei
prossimi giorni Google modificherà nuovamente il suo algoritmo di
indicizzazione delle pagine web con lo scopo di smascherare tutti i siti
che adottato tecniche SEO troppo spinte o comunque non ammesse dagli
esperti di Mountain View. Cutts fa due esempi concreti e cita l'esempio
di quei siti web che utilizzano un numero eccessivo di parole chiave
nelle proprie pagine (ved. questa pagina) o di quei webmaster che inseriscono "link fasulli" che nulla hanno a che vedere con il testo pubblicato (ved. anche questa pagina di supporto).
Il
nuovo comportamento tenuto da Google sarà portato al debutto nei
prossimi giorni e non riguarderà una nazione in particolare ma avrà
effetto sulle ricerche condotte in qualunque Paese, Italia compresa.
Cutts "snocciola" anche qualche numero: l'intervento dovrebbe avere
impatto sul 3,1% di tutte le interrogazioni in lingua inglese. Le
conseguenze, complessivamente, dovrebbero modificare il panorama delle
ricerche online su Google di un quarto rispetto a quando fu introdotto
il nuovo algoritmo Panda (tale modifica interessò ben il 12% delle query).
È
ancora prematuro per stabilire quali siti web subiranno delle
penalizzazioni e quali, di contro, otterranno dei benefici. Secondo le prime analisi di Search Metrics,
tra i siti che subiranno una contrazione del traffico in ingresso
proveniente dal motore di ricerca di Mountain View vi sarebbero molti
tra quelli che si limitano ad aggregare contenuti.
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venerdì 27 aprile 2012
Penalizzazione SEO? ecco la realtà!
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