L’unico distributore CAT italiano festeggia 10 anni di attività
Compagnia Generale Macchine SpA, azienda alle porte di Bologna distributore unico dei carrelli elevatori CAT per l’Italia, ha festeggiato il 1° aprile scorso il suo primo decennale di attività.
Nata con l’obiettivo specifico di incrementare la presenza dei carrelli elevatori CAT sul territorio italiano, l’azienda ha iniziato ad operare il 1° aprile 2006. Abbiamo intervistato Ugo Turchetti, Managing Director di CGM.
Che bilancio farebbe di questi primi 10 anni?
Suddividerei questi primi dieci anni di attività in tre fasi distinte: la prima di crescita e grandi soddisfazioni, la seconda di difficoltà ed infine la terza di forte ripresa.
Nel triennio 2006-2008 abbiamo vissuto la fase eccitante della partenza e della crescita dell’azienda, raggiungendo in poco tempo risultati notevoli e dando un grande impulso alla presenza di CAT in Italia, in un mercato in crescita costante.
Poi il periodo 2009-2013, caratterizzato dal tracollo iniziale del mercato, da una ripresa illusoria nel 2010 e 2011 , e da un secondo tracollo nel 2012 e 2013.
Abbiamo sofferto in particolare la seconda crisi, perché coincidente con una razionalizzazione della produzione in Europa da parte di Cat Lift Trucks, cioè la chiusura di alcuni stabilimenti e la riallocazione delle produzioni in altri, che causò non pochi disservizi e problemi.
Infine la fase in corso, dal 201 4 ad oggi, che ha visto il mercato ricrescere, e noi assai più del mercato. In particolare: abbiamo chiuso il 2015 con un aumento degli ordinativi superiore al 30% rispetto all’anno precedente, e nel 1 ° trimestre 2016,abbiamo più che raddoppiato gli ordinativi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Nel triennio 2006-2008 abbiamo vissuto la fase eccitante della partenza e della crescita dell’azienda, raggiungendo in poco tempo risultati notevoli e dando un grande impulso alla presenza di CAT in Italia, in un mercato in crescita costante.
Poi il periodo 2009-2013, caratterizzato dal tracollo iniziale del mercato, da una ripresa illusoria nel 2010 e 2011 , e da un secondo tracollo nel 2012 e 2013.
Abbiamo sofferto in particolare la seconda crisi, perché coincidente con una razionalizzazione della produzione in Europa da parte di Cat Lift Trucks, cioè la chiusura di alcuni stabilimenti e la riallocazione delle produzioni in altri, che causò non pochi disservizi e problemi.
Infine la fase in corso, dal 201 4 ad oggi, che ha visto il mercato ricrescere, e noi assai più del mercato. In particolare: abbiamo chiuso il 2015 con un aumento degli ordinativi superiore al 30% rispetto all’anno precedente, e nel 1 ° trimestre 2016,abbiamo più che raddoppiato gli ordinativi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Cat Lift Trucks, la vostra casa madre, come ha reagito alla crisi? Ha reagito al cambiamento o ha razionalizzato in un’ottica di risparmio?
A cavallo tra il 201 2 e il 201 3, il Gruppo ha affrontato una drastica ristrutturazione delle sue attività, specialmente in Europa. Però Cat Lift Trucks ha colto l’occasione per ridefinire l’intera gamma prodotti.
Oggi non abbiamo nessun prodotto che abbia più di cinque anni di vita. Grazie al grande ed ottimo lavoro fatto nel centro di Ricerca e Sviluppo presso lo stabilimento in Finlandia, è stata rivista tutta la gamma, dai transpallet elettrici, agli stoccatori passando per i retrattili fino ai frontali elettrici: oggi abbiamo la gamma di prodotti più moderna del mercato.
In questi anni il Gruppo ha realizzato alcune acquisizioni strategiche: nel 2011 Nichiyu Forklift, il secondo più importante produttore di carrelli elettrici in Giappone, con presenza soprattutto in Giappone ed in Asia, e quest’anno Unicarriers Forklift – proprietario tra gli altri dei marchi TCM e Atlet – molto presente in USA, Giappone ed Asia, e con stabilimenti anche in Europa. Oggi rappresentiamo il terzo Gruppo al mondo nel settore.
Oggi non abbiamo nessun prodotto che abbia più di cinque anni di vita. Grazie al grande ed ottimo lavoro fatto nel centro di Ricerca e Sviluppo presso lo stabilimento in Finlandia, è stata rivista tutta la gamma, dai transpallet elettrici, agli stoccatori passando per i retrattili fino ai frontali elettrici: oggi abbiamo la gamma di prodotti più moderna del mercato.
In questi anni il Gruppo ha realizzato alcune acquisizioni strategiche: nel 2011 Nichiyu Forklift, il secondo più importante produttore di carrelli elettrici in Giappone, con presenza soprattutto in Giappone ed in Asia, e quest’anno Unicarriers Forklift – proprietario tra gli altri dei marchi TCM e Atlet – molto presente in USA, Giappone ed Asia, e con stabilimenti anche in Europa. Oggi rappresentiamo il terzo Gruppo al mondo nel settore.
Qualche prodotto della nuova gamma ha avuto particolare successo o insuccesso?
Insuccesso? Nessuno. Successo? Straordinario quello dei nuovi carrelli a 80V EP25-35N. In breve dal loro lancio nel 201 5, sono diventati i modelli più venduti, raggiungendo una quota di mercato nel segmento superiore al 7%. La serie può contare su molti punti di forza: un design accattivante; un posto di guida estremamente confortevole; il sistema di guida a risposta rapida (Responsive Drive System), che comprende il controllo elettronico della velocità; il controllo intelligente della velocità in curva; raggio di curvatura ridotto grazie a un impianto di sterzo a quattro ruote con dual drive e la rotazione dell’assale posteriore di +100°.
L’adozione del doppio motore di trazione (la maggior parte dei concorrenti offrono versioni monomotore) rende queste macchine performanti anche negli ambienti di lavoro più gravosi.
L’adozione del doppio motore di trazione (la maggior parte dei concorrenti offrono versioni monomotore) rende queste macchine performanti anche negli ambienti di lavoro più gravosi.
Quali altre novità dobbiamo aspettarci per il 2016?
Da poco abbiamo presentato la versione aggiornata della gamma di frontali elettrici a 48 Volt e che riproduce molti dei vantaggi già offerti sulla gamma a 80V. Entro l’anno dovrebbe arrivare anche il nuovo carrello multidirezionale.
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